
“Ci scrive Giorgio Di Zenzo, vignettista romano. Chiediamo a Giorgio cosa vuol dire essere un “vignettista.”
Secondo me è semplicemente la possibilità di esprimersi attraverso il disegno.
“Quando è nata la passione per questa tipologia di arte?”
Direi da bambino. Tutto è cominciato da un libro “ I cento volti a fumetti di Pierino la Peste” con delle tavole di molti artisti come Richard Felton Outcault, Robert Crumb, Reiser e molti altri artisti. L’opportunità per cominciare arrivò nel 2004 quando grazie ad un mio disegno vinsi un concorso indetto dal canale di Sky Rocktv per conoscere gli Slipknot; da quel momento ho cominciato a fare il vignettista per varie riviste come Rocksound, HorrorMania, Metal Shock, tante conventions del settore fino ad arrivare all’Edicolafiore con Fiorello.
“Quali sono stati i tuoi maestri di riferimento?”
Stefano Disegni e Massimo Caviglia, ma ad essere sincero ho avuto molte più influenze trasversali, per il tratto stilistico mi sono ispirato alle serie animate americane: Beavis & Butt-head, Daria, Downtown, South Park mentre per i testi, che scrivo personalmente, ho attinto dal cinema di genere e la musica Underground.
“Oggi lavori al fianco di Rosario Fiorello. Come è nata la collaborazione con “Edicola Fiore”?
Vorrei precisare che non si tratta di un lavoro, ma di una collaborazione “amichevole”. Tutto nasce da sua sorella Anna, che ho conosciuto nel suo negozio. Chiacchierando con lei gli chiesi se potevo lasciargli i miei fumetti per mostrarli a Rosario. Per due anni non ne seppi nulla e io non chiesi notizie perché non volevo sembrare insistente. Un giorno mi arriva una telefonata di Anna e mi dice che Rosario voleva conoscermi e di presentarmi alle sei del mattino al bar dove giravano “Edicolafiore”. Mi disse di tornare il giorno dopo, poi quello successivo e cosi via…
“Non sappiamo bene quanto oggi sia diffusa la pittura tra i giovani. Forse la fotografia ha preso negli ultimi anni maggiore consenso tra le nuove generazioni. Da giovane vignettista, quali consigli daresti a coloro che vorrebbero seguire un percorso professionale come il tuo?”
“Sinceramente non saprei…Io ad esempio non ho seguito scuole di fumetto, ma non direi mai a qualcuno di non frequentarle. Posso solo dire come accennavo all’inizio, che fondamentalmente bisogna esprimersi anche se, non è facile trovare un compromesso tra quello che funziona con il pubblico e quello che vorresti fare”.
Salutiamo e ringraziamo Giorgio per averci contattato, sperando possa regalarci – per la prossima edizione di Premio Italia Giovane – uno dei suoi disegni ad hoc per l’iniziativa.
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