
Conosciamo Enrico Giancaterina uno dei fondatori di Nextwin insieme a Luca Sicari e Alessandro Salvati.
Enrico che cos’è NextWin?”
Nextwin è il social game per la condivisione dei pronostici sportivi. Con Nextwin puoi giocare con soldi virtuali, sfidare i tuoi amici, fare pronostici sui maggiori eventi sportivi e vincere fantastici premi. Giocare su Nextwin non richiede quindi alcun investimento in denaro: l’utente ha a disposizione una moneta virtuale (Nextcoin) con cui pronosticare gratis, sfidando gli altri utenti e magari i propri amici, per scalare posizioni in classifica in una sorta di fantacalcio basato sul profitto guadagnato. Questo permette agli scommettitori bravi di vincere premi giocando gratis e ai neofiti di imparare dai più bravi divertendosi.
“Quando e dove nasce questa esperienza imprenditoriale?”
Immaginate un sabato o una domenica qualsiasi e un punto scommesse affollato, il vociare, il fruscio delle carte piene di pronostici e cifre, i consigli, le discussioni sulla possibile sorpresa del giorno. Immaginate tre amici che spesso si ritrovano lì a giocare insieme qualche schedina, nella speranza che almeno una volta si riesca a vincere qualcosa. È proprio in uno di quei giorni che noi tre (Enrico, Luca e Alessandro) abbiamo partorito l’idea di Nextwin, il social game dei pronostici sportivi. Eravamo stanchi di perdere e desiderosi di inventarci qualcosa che potesse rendere più divertente e meno dispendioso scommettere e, al contempo, supportare, sia sul piano informativo che statistico, gli scommettitori, mettendoli in condizione di avere a disposizione dati reali, ma anche di socializzare e confrontare le rispettive esperienze. Un aspetto, quest’ultimo, che ci è sembrato fondamentale perché spesso, quando andavamo a scommettere, ci capitava di ascoltare informazioni confuse e leggende o aneddoti su giocatori considerati vincenti. Così, pensando e ripensando abbiamo iniziato a disegnare il nostro progetto, cercando di predisporre un sistema che consentisse di puntare più sul divertimento e sulla competizione gratuita che sul profitto. Nel frattempo abbiamo incontrato Domenico, CTO con già un’esperienza di successo alle spalle e, poi, Gianmarco, Business Angel che aveva voglia di investire su un’idea valida. Con loro abbiamo realizzato la prima Beta della piattaforma che ci ha portato a gennaio di quest’anno ad ottenere il primo investimento seed dal fondo LVENTURE e seguire il percorso di accelerazione organizzato da LUISSENLABS.
Ad oggi abbiamo più di 10.000 utenti e sono state giocate oltre 50.000 schedine su nextwin.
“Oggi siete quindi inseriti nell’incubatore di Luigi Capello, LUISS ENLABS. All’interno avrete sicuramente trovato coetani attiviti su altre start-up.
Tutti i ragazzi che fanno startups in Luissenlabs sono supermotivati e posso dire che il livello migliora di anno in anno. Fare Startup è veramente impegnativo e bisogna partire consapevoli del fatto che solo pochi riusciranno nell’impresa. Serve dedizione e spirito di sacrificio. La maggior parte delle persone che ci guardano dall’esterno pensano che giochiamo dalla mattina alla sera al pingpong o al biliardino ma la realtà è diversa. Si lavora più di dodici ore al giorno senza percepire uno stipendio per mesi. Solo chi è veramente tenace vedrà il traguardo che spesso non è il punto di arrivo ma solo un nuovo inizio. LUISSENLABS è sicuramente un luogo di lavoro diverso da quelli che tutti siamo abituati ad immaginare. L’openspace aiuta e stimola la creatività di ogni lavoratore. Chiaramente come ogni cosa ha i suoi pro ed i suoi contro. Spesso si ha bisogno di tranquillità o almeno di silenzio e in un posto dove siamo circa 300 a lavorare tutti insieme la cosa diventa impossibile. La qualità delle startup accelerata aumenta ogni anno ed anche la qualità dei servizi offerti dall’acceletatore che alla fine è una startup anch’esso.
“Sai bene quanto oggi sia discusso il tema legato al betting e al gioco on-line soprattuto quando connesso alle scommesse sportive. Come risponde Nextwin alla ludopatia?”
E’ stato accertato da molte ASL e dal Cnr che quando viene inserito l’elemento della socialità all’interno di giochi legati all’azzardo il rischio di ludopatia diminuisce sensibilmente. Questo perché il giocatore non entra solamente per la vincita in denaro ma entra per interagire con gli altri. Spesso la vera vincita è rapresentata dalla semplice gratificazione per essere arrivato primo, anche se a questa non corrisponde un premio in denaro. In Nextwin accade proprio questo. Migliaia di persone si sfidano per essere i migliori, senza spendere soldi reali.
“Tornando all’iniziativa imprenditoriale, tu e i tuoi soci vi siete conosciuti in amico associativo. Possiamo dire che la “variabile amicizia” è un fattore strategico per una start up?”
Si è vero. Siamo tutti soci del Club Rotaract Roma Mediterraneo. La variabile amicizia ovviamente aiuta ma anche qui ci sono pro e contro. Spesso ci sono questioni spinose da affrontare e per non incorrere in litigi si preferisce rimandare la discussione. Fortunatamente essendo tutti amici e venendo tutti più o meno dallo stesso mondo ci troviamo quasi sempre d’accordo. Anche l’associazionismo è una buona spinta per il businesss. In certi contesti si possono trovare risorse e contatti difficili da trovare altrove.
Oggi “start up” è la parola più usata da giornalisti ed aziendalisti. Quali consigli ti senti di dare ai giovani che intendono seguire un percorso professionale legato all’innovazione e al business?”
La mia idea, da sempre, è quella di fare l’imprenditore, nel solco della mia tradizione familiare. Mi sono trovato startupper per caso. Ho conosciuto presto le difficoltà del piccolo imprenditore operante in Italia: la mancanza di cartellini e rassicuranti orari, profitti spesso inferiori ai salari dei dipendenti, ma nonostante ciò ho deciso e sempre voluto sposare questa vita. Come diceva Luigi Einaudi, il movente dell’imprenditore non è e non deve essere il denaro, ma il valore creato, da intendersi in senso collettivo e duraturo. Per me conta la libertà di realizzare ciò in cui si crede, a prescindere da tutto il resto e dalle opinioni altrui. La startup che finziona è quella formata da persone umili, che sanno riconoscere i propri limiti e ammettere i propri errori, senza paura di sbagliare perché solo sbagliando si impara.
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