
Consociamo Donato De Ieso tramite la sezione “Raccontaci la tua storia” presentandosi così: Amo l’Italia. Ed ho due grandi passioni. Tutto ciò che si muove a bit e la politica. Oggi padre di inpolitix.com.
Angelo come nasce il binomio web-politica?
Il web deve essere lo strumento per la comunicazione politica del futuro. Da una parte i cittadini devono essere informati sull’operato e sulle intenzioni dei nostri amministratori, dall’altra la politica deve esprimersi e trovare il giusto connubio con le tecnologie moderne, cercando di essere più vicina al cittadino dialogando e interagendo facilmente. Con il web il politico può arrivare molto velocemente al proprio elettorato, raccogliere pareri, opinioni e consensi.
Inpolitix offre agli attori politici di creare un sito web professionale integrato con i social network e subito in grado di dialogare con l’elettorato e la stampa. Con un paio di click si diventa amministratori di se stessi. Quali sono i principali vantaggi?
Tutto ciò che è stato detto e non solo. Offriamo il servizio base GRATIS (la versione FREE è gratuita e nessuna carta di credito è richiesta), per costruirsi e personalizzarsi il proprio spazio web. Per le prossime elezioni amministrative abbiamo aperto anche alle liste civiche con la possibilità di includere programmi elettorali, inserimento candidati, gestione di eventi e blog in un unico sito web. Qui una demo http://www.inpolitix.com/listaarancio/
Per i professionisti della politica e per i politici TOP sono previste features mirate e servizi a valore aggiunto ampiamente personalizzabili quali APP dedicata, registrazione dominio, newsletter, sondaggi ecc..
Un politico senza ufficio stampa? Il politico 2.0?
Non vogliamo togliere agli uffici stampa il compito di seguire le tante attività della politica ne tanto meno sostituirci ai consulenti della politica. Anzi, inPolitiX vuole essere anche per loro lo strumento che supporta facilmente le molte operazioni quotidiane necessarie a gestire la comunicazione. Tutto in un unico luogo.
Oggi bisogna saper rispondere velocemente all’elettorato e saper interagire a colpi di 140 caratteri. Una piattaforma in grando di velocizzare e soprattutto controllare i processi di eventi-fatti-bisogni politici è sicuramente uno strumento innovativo e formidabile. Quali ad oggi i principali casi di successo?
In primo luogo le realtà locali, che avendo a disposizione budget modesti, non riescono ad investire in un’agenzia di comunicazione.
In secondo luogo chi vuole comunicare al più ampio pubblico e nel più breve tempo possibile. Questo attraverso i canali digitali è facilmente perseguibile e attraverso funzionalità di one stop shop c’è la possibilità di scrivere un unico messaggio e condividerlo istantaneamente con il proprio pubblico (email, sms, social) in un solo messaggio.
A breve anche al di là dei confini nazionali?
Il Web è uno spazio globale. Chi sa fare una cosa in un contesto cerca di portarla alla scala più ampia possibile, altrimenti arriva uno più grosso di te che si mangia tutta la torta.
Noi pensiamo che il nostro progetto sia scalabile, anche se non ignoriamo le forti differenze nazionali che caratterizzano l’ambito politico. Pensiamo lo sia perché il nostro progetto guarda il contesto della politica a 360°, con servizi che vanno dallo spazio web all’analitica e che hanno il loro cuore nei dati che noi raccogliamo. Quindi ogni realtà nazionale sarà ricettiva in modo diverso di questi diversi servizi ma dovremmo sempre poter trovare uno spazio. Naturalmente non pensiamo di fare tutto da soli, dove sarà possibile vorremmo costruire delle partnership.
Cosa ne pensi della rivoluzione di metodo apportata dal Movimento 5 Stelle che tramite il web e i social ha trovato il suo perfetto cavallo di Troia?
Quello che il M5S ha introdotto lascerà sicuramente il segno, sopratutto nei prossimi anni. La novità più importante è sicuramente rappresentata dal voto online. Anche se gli elettorati delle altre forze politiche interpretano la partecipazione con modalità ed intensità diversa, sono convinto che prima o poi il voto online sarà proposto a tutti. Ormai le dinamiche di contesa della leadership passano attraverso l’innovazione.
Se devo invece individuare un limite dell’azione del M5S direi che la loro proposta rimane troppo elitaria, limitando la partecipazione ai militanti più convinti, dimenticando quell’ampia fetta di cittadini che segue la politica specialmente nelle fasi elettorali. In tal senso vorremmo su questo proporci con un modello nelle prossime versioni di inPolitiX dando la possibilità a tutti di esprimersi.
Come vedi il futuro della comunicazione politica nei prossimi 10 anni?
La rivoluzione è sicuramente rappresentata dai Big Data. Come sappiamo ci sono già stati casi, soprattutto negli Stati Uniti, dove un’analisi accurata dell’interazione sociale è stata utilizzata per la costruzione di campagne, ma siamo solo all’inizio. Mancano dati storici per dare solidità statistica alle tecniche oggi sperimentate e mancano la cultura e le capacità per rendere queste pratiche strumenti diffusi. L’uso dei Big Data (termine che non indica tanto un oggetto ma un insieme di tecniche di analisi) consentirà una risposta sempre più puntuale da parte dei politici alle istanze dell’elettorato. E con questo non si deve pensare semplicemente alla pancia dell’elettorato, alla reazione emotiva. I Big Data aiuteranno a capire meglio quali strategie di medio e lungo termine potranno avere maggiore effetto. Aiuteranno a fare ordine nel rumore continuo prodotto dai media di massa.
Questa cultura del dato e della sua elaborazione, che si accrescerà negli anni, spingerà poi un’altra grande tendenza: la valutazione delle performance. Nella politica del futuro le leggi saranno sempre più valutate sulla base degli effetti misurati che producono. Questo, mi auguro, metterà un freno a molti processi populistici che invece sono favoriti dal digitale, in particolare dalla potenza nella scansione dell’orientamento d’opinione che questi mezzi offrono.
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