
Conosciamo Alce Tomassini giovane producer e regista, nell’ambito della produzione audiovisiva e transmediale. Alice, qual è l’obiettivo del tuo lavoro?
Il mio obiettivo è quello di combinare la narrazione cinematografica con le possibilità offerte dall’utilizzo di strumenti tecnologici emergenti. Esplorare le sfide creative della narrativa non lineare e il ruolo dei media in un contesto di crescita esponenziale delle nuove tecnologie.
Sei stata per diverso tempo prima a Los Angeles e poi a Ginevra. Di cosa ti sei occupata?
Nel 2013 ho lavorato come ricercatrice in un progetto sperimentale di storytelling interattivo presso la UCLA – Università della California Los Angeles. Il lavoro di ricerca teorica si è concretizzato nella produzione del progetto Out of water, del quale sono co-creatrice, sceneggiatrice e regista. Il progetto consiste in un’interfaccia web che combina il linguaggio cinematografico con la navigazione virtuale dei luoghi. “Out of water” racconta la città di Los Angeles attraverso l’immaginazione di un ragazzino italiano che si perde nella metropoli.
In un contesto dinamico e creativo come la UCLA ho avuto l’opportunità di confrontare ed integrare le mie conoscenze con professionisti e ricercatori internazionali, ed aprire un dialogo sulla creatività e l’innovazione dello storytelling digitale nell’attuale ecosistema dei Media.
In seguito per accrescere le mie competenze professionali nell’ambito della comunicazione transmediale ho lavorato come Producer a Ginevra, affiancando Nicoletta Iacobacci sia nell’organizzazione del TEDxTransmedia (evento dedicato ai cambiamenti esponenziali dell’attuale ecosistema dei Media) che in attività di ricerca e sperimentazione che utilizzano la narrazione transmediale per finalità di marketing, educazione e pubbliche relazioni.
Ora che sei tornata in Italia, su quale lavoro ti stai dedicando?
Tornata in Italia ho realizzato un progetto di realtà virtuale per Expo 2015. Un’esclusiva tecnologia sviluppata in collaborazione con la multinazionale Coreana Samsung e firmata da Axed Group che consente ai visitatori dell’Expo 2015 di vivere un’esperienza emozionante di realtà virtuale e multisensoriale negli ambienti di una nave MSC Crociera. Mi sono occupata dell’intero processo di sviluppo delle postazioni interattive e multisensoriali, della realizzazione di contenuti cinematografici in real time e in full CGI basati sulla tecnologia Oculus Gear VR di Samsung.
Molti dei giovani che abbiamo conosciuto tramite la sezione “Raccontaci la tua storia” di Premio Italia Giovane stanno lavorando per EXPO2015. L’Esposizione è stata una grande opportunità per tutti e tu ne sei un altro esempio. La collaborazione con Samsung, MSC Crociera arricchisce ancora di più il tuo percorso professionale il quale ruota attorno all’innovazione e allo sviluppo di esperienze sensoriali “digitali”.
Quale mission dai al tuo lavoro in funzione delle applicazioni innovative?
Credo che nel mio settore la crescita esponenziale delle nuove tecnologie rappresenta un mezzo possibile per impattare la società, aiutare le persone e le organizzazioni a connettersi attraverso la collaborazione e la condivisione di idee. La mia missione è semplicemente quella di contribuire ad infondere entusiasmo verso il cambiamento e l’innovazione.
Quale futuro vedi per la realtà virtuale?
Oggi sentiamo sempre di più l’esigenza di vivere esperienze immersive che siano in grado di renderci protagonisti della storia. Il futuro della la realtà virtuale sta nei possibili utilizzi che si possono fare di questo strumento così efficace per esplorare lo storytelling ed aumentare l’esperienza di fruizione in modi nuovi e significativi.