Eugene Robert Black, il protagonista del volume, fu il terzo presidente della Banca Mondiale dal 1949 al 1962 ed ebbe un ruolo importante nel finanziamento delle grandi opere del Mezzogiorno. Si ricorda di Black soprattutto la sua lungimirante “cultura dello sviluppo” volta a stimolare la dirigenza post bellica dell’Italia al fine di perseguire obiettivi di crescita economica e sviluppo civile. Come scrive Il Foglio, Eugene Black – il banchiere del mondo – è stato soprattutto il fautore della cultura dello sviluppo volta a convincere l’elite delle aree arretrate a perseguire ambiziosi obiettivi di benessere e che si tramutò in una politica che fece bene all’Italia e all’Europa post bellica.
La figura di Black è stata preziosamente recuperata per approfondire le best practices che i Governi del Vecchio Continente adottarono, dopo la fine del secondo conflitto mondiale, per ristabilire un ordine internazionale capace di offrire nuovi processi di incremento economico di valore qualitativo oltre che quantitativo. Il volume stimola quindi anche il confronto con le politiche di crescita che le istituzioni internazionali e sovrannazionali stanno adottando in questi anni per contrastare la crisi economica che ha colpito soprattutto i Paesi più deboli dell’Unione Europea.
Grazie al sito web di Radio Radicale, condividiamo il link della registrazione audio dell’intera presentazione alla quale sono intervenuti Paolo Savona, Giovanni Farese, Geminello Alvi, Sabino Cassese, Giorgio La Malfa, Giuseppe Di Taranto e Paolo Messa.
Si invita a leggere anche l’articolo citato, tratto da Il Foglio nella sezione LIBRI del 22 ottobre 2014, ripreso dal sito web di Rubbettino Editore.