Premio Italia Giovane, il primo premio in Italia ideato e realizzato in stampa 3D grazie al contributo dell’architetto Federica Cefis Colombo.
Descrizione del Premio
Il premio alto 14 cm realizzato in resina mediante stampa 3D, disegnato da Federica Cefis Colombo, è ispirato alla figura di David Lubin, uomo poliedrico, che ben incarna la filosofia del D.I.Y. (Do-it-Yourself) nell’ambito di quella che The Economist ha definito “la terza rivoluzione industriale”, paragonando l’impatto delle tecnologie 3D all’avvento della fabbrica nel mondo pre-industrializzato.
Lubin, ebreo polacco emigrato negli States, è stato orafo a New York, falegname a Los Angeles, rappresentante di lampadari, inventore di una lampada a petrolio e di una macchina agricola che portano il suo nome, nonché fondatore dell’istituto Internazionale di Agricoltura poi confluito nella FAO.
Da buon umanista, ha messo a servizio della comunità il suo talento, coniugando spirito imprenditoriale e innovazione, facendosi promotore dello sviluppo della società.
Se fosse stato chiamato a vivere nella nostra epoca avrebbe certamente accolto con entusiasmo la rivoluzione delle stampanti 3D, che attraverso la riproduzione di un modello realizzato con appositi software di modellazione 3D, ne permettono la stampa accorciando la distanza tra inventore e imprenditore per rimettere auspicabilmente al centro della nostra società dei consumi la persona, la creatività e la sostenibilità dei processi produttivi.
Infatti, ciò che sarebbe piaciuto a David Lubin, non è soltanto il fatto che le stampanti 3D presto potranno stampare anche il cibo direttamente a casa nostra, ma il potenziale rivoluzionario del sistema dei consumi. Quando approccia all’agricoltura, Lubin vede in quella che i suoi contemporanei in America definiscono produzione in eccesso, un potenziale, il potenziale della sua ridistribuzione su larga scala, attraverso un organismo internazionale l’IIA.
La tecnologia delle stampanti 3D direttamente a casa nostra, o nelle botteghe del nuovo artigianato, permette una ridistribuzione e ripensamento totale dei consumi, che si realizza dal basso, dai nostri usi quotidiani. Se un oggetto si rompe o perde alcune delle sue funzionalità non è più necessario rimandarlo alla casa madre per chiedere la sostituzione dei pezzi o buttarlo perché ormai fuori produzione, già oggi si può portare in una bottega hi-tech dotata di scanner 3D che scansionando l’oggetto, lo rimodellano e stampano a costi sempre più modesti.
Il premio in resina, realizzato mediante stampa 3D, rappresenta una spiga stilizzata, le cui forme tese indicano la potenza dell’innovazione che radicata nella terra del nostro paese, rifuggendo ogni utopia e idealismo, getta il seme per uno sviluppo profondamente umano e sostenibile.
Makers: Federica Cefis Colombo – architetto; Daniele Lanzoni – insegnante presso l’Accademia delle arti orafe a Roma; Valerio Carbone – digital sculptor; Andrea Bianchi orafo presso ArteEuropa; Valerio Coletta – arti grafiche.