Conosciamo Angelo Roberto Gaglioti magistrato italiano classe ’77 cultore del diritto e appassionato di poesia medioevale e lingue straniere occidentali. Vincitore di numerosi concorsi pubblici, oggi Sostituto Procuratore della Repubblica, chiediamo ad Angelo cosa vuol dire servire il Paese all’interno della Magistratura.
Essenzialmente per me vuol dire avere conquistato il privilegio di mettere a disposizione le proprie energie, in scienza e coscienza, al servizio del cittadino e delle Istituzioni. Questo comporta indubbi sacrifici, però ritengo che sia un modo concreto per contribuire nel proprio piccolo al progresso della nostra comunità.
La professionalità è fondamentale, ma anche il tempo libero ha il suo valore. Che futuro immagini nutrendoti di letture del ‘200?
Certamente un futuro diverso da quello che si lasciava presagire nei sonetti del Cavalcanti su spiriti e spiritelli o nelle sestine delle Rime Petrose. Eppure, in fondo, la storia di molti poeti nel ‘200, attivi nelle Corti o nei Comuni, a volte si ripete nelle proprie ciclicità. Inoltre, anche gli scenari più ampi e globali riservano interessanti spunti di analogie. In quel periodo medievale si preparavano le Crociate, e l’Impero lottava contro i domini del mondo arabo, oggi si parla di scontro tra civiltà nell’area Mediterranea. La storia può sempre offrire lezioni di vita di alto profilo.
Da dove devono trarre maggiormente ispirazione le nuove generazioni per cercare una professionalità di qualità?
Credo che il fattore principale sia la motivazione; essa trova fondamento nella conoscenza piena di sé stessi e delle proprie vocazioni. Certo, è pur vero che spesso le proprie inclinazioni devono essere temperate per addivenire a ragionevoli compromessi con la realtà esterna che circoscrive a volte le proprie aspettative. Tuttavia ritengo dirimente non perdere mai di vista le proprie più sincere e serie aspirazioni.
Infine, prima di salutare Angelo: una poesia scritta bene è quella che…
Non sarò certo a dirlo per primo, anzi si tratta di una risposta vecchia di circa otto secoli; è quella che esprime quel che il cuore detta da dentro.