DETTAGLI DIMENTICATI?

La giornata della terza edizione

Quando risplende l’ardore e l’entusiasmo non riesci a frenare la sincerità della visione

Il 21 Ottobre 2016 ore 17:30, si terrà le terza edizione del Premio Italia Giovane.

Presso la splendida cornice di Palazzo Mattei in via M. Caetani a Roma, ospiti del Centro Studi Americani, il Comitato Promotore del Premio Italia Giovane con il sostegno di Leonardo-Finmeccanica, organizza la giornata della premiazione della terza edizione del Premio Italia Giovane. Saranno consegnati 11 premi e 5 menzioni speciali alle migliori eccellenze italiane under-35 individuate nell'anno 2016 in diversi settori di competenza.

Saluto del Presidente Franco Frattini

premio-italia-giovane-franco-frattini2Quando si parla di giovani italiani – e specialmente quando si parla di giovani italiani di talento – troppe volte il discorso finisce tristemente sulla mancanza di prospettive, sulla fuga dei cervelli, sul doversene andare all'estero. Siamo talmente abituati a leggere, vedere e sentire le storie di tanti nostri giovani connazionali che si sono trovati senza alternative al fare i bagagli e a portare in qualche altro Paese i propri talenti ed il proprio sapere nella speranza di trovare un posto dove farli fruttare al meglio, che ormai anche noi lo accettiamo come un fatto compiuto, quasi facesse parte di un qualche recondito ma inflessibile ordine naturale: se sei giovane, bravo e preparato in Italia per te semplicemente non c'è posto. Ora, non che tutto questo sia totalmente privo di fondamento: quella dei giovani costretti ad andare a cercare fortuna all'estero è ahimè una realtà, e l'Italia, purtroppo, spesso non ha mancato occasione per dimostrarsi inadeguata ad offrire ai talenti delle nuove generazioni le opportunità che meriterebbero.

Un circolo vizioso che si autoalimenta ed in cui alla fine perdono tutti: i giovani che non trovano il modo di esprimere appieno le proprie potenzialità, ma anche il sistema-Paese, che in virtù di questa continua ed apparentemente inarrestabile emorragia di talento diventa ogni giorno meno competitivo, meno attrezzato, meno dinamico. Se questo problema esiste, ed anche se lo fa nelle proporzioni drammatiche che si sono viste, non è però un buon motivo per arrendersi e pensare che non esista un rimedio, che non sia possibile invertire la tendenza, che si debba in fin dei conti accettare supinamente questo stato di cose come se fosse immutabile e inemendabile.

Vero che la sfida decisiva in questo senso si vince sui terreni della politica e dell'economia, ma vero anche che per iniziare a combatterla serve prima di ogni altra cosa uno sforzo a livello di visione, di mentalità. Uno sforzo di volontà. Una volta che ci si mette in testa che non esistono cose che non possono essere cambiate e che non ci sono errori impossibili da raddrizzare, si è già fatto un passo in avanti decisivo. Un passo senza il quale nulla di ciò che viene dopo può essere compiuto. È per questo motivo che iniziative come il “Premio Italia Giovane” vanno accolte con il massimo favore. Non perché costituiscano in sé la soluzione al problema – magari bastasse dare un premio per arrestare la fuga dei cervelli! - ma perché rappresentano un messaggio, una speranza, un segnale forse piccolo, ma sicuramente inestimabile.

premio-italia-giovane-franco-frattiniCercare il merito, riconoscerlo, premiarlo. In questo senso possiamo affermare che gli organizzatori del “Premio Italia Giovane” stiano dando un esempio a tutta l'Italia: un esempio a non arrendersi, a non rassegnarsi all'idea che tra i nostri giovani non ci sia nessuno di meritevole, nessuno sulla cui idea valga la pena di investire, nessuno in cui credere. Ecco, io credo che lo spirito del premio sia proprio questo: un atto di fiducia, un'apertura di credito, in un certo senso una scommessa. Non tanto individuare il talento, quanto riconoscerlo ed in un certo senso sancirlo. Creare insomma una specie di rapporto reciproco tra chi il talento ce l'ha e chi lo cerca: premianti e premiati sono come non mai sulla stessa strada e tendono come non mai allo stesso obiettivo, quello di individuare e premiare l'eccellenza, affinché da questo primo passo si possa sviluppare un percorso, una visione, un'intraprendenza.

E che i protagonisti di questo processo virtuoso siano i giovani, alla fine, è un dettaglio di primaria importanza: è infatti ai giovani che bisogna rivolgersi per far capire che esiste un'altra Italia, un'Italia in grado di dimostrarsi attenta e partecipe. Un'Italia che finalmente si rende conto del patrimonio immenso che si ritrova davanti e della necessità di sfruttarlo a fondo. Un'Italia cosciente dei rischi che si corrono e dei fallimenti cui si va incontro quando si resta ciechi e sordi dinnanzi alle proprie eccellenze. Un'Italia che, finalmente, si rende conto che continuare a respingere i talenti che si ritrova in casa fa male a se stessa prima che ai respinti. Un'Italia che, prima di vedersi scappare anche solo un altro giovane meritevole, ha deciso che vale la pena di provarle tutte, ma proprio tutte, per non fargli venire nemmeno l'idea di doversene andare.

-- Fraco Frattini

Riguardo al Premio 2016

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